Chi di noi non conosce l’amato o odiato ma comunque famigerato step?! Quello scalino a tratti innocente ma che quando ci dobbiamo salire e scendere diventa il nemico con cui convivere durante tutta la lezione ripetendo nella nostra mente “ciò che fa male fa bene”.
Ma come nasce questo tipo di attività?
Il tutto inizia nel 1986 quando un’istruttrice americana di fitness, Gin Miller, subisce un infortunio al ginocchio e per riprendersi decide di studiare una riabilitazione personalizzata che comprenda la semplice attività di salire e scendere da uno scalino per allenare il tono muscolare della gamba colpita. In tal modo può continuare a muoversi ma senza praticare attività con salti, evitando così ulteriori traumi.
Col passare dei giorni il salire e scendere da un gradino in solitudine e pieno silenzio non risulta essere sicuramente rilassante men che meno divertente, ecco che allora la nostra Gin decide di abbinare il movimento alla musica arrivando a realizzare esercizi sempre più complessi creando vere e proprio coreografie. Ovviamente la Miller intuisce le ottime potenzialità di questo tipo di attività e decide di proporlo nella sua palestra: successo assicurato infatti..il resto è storia!
Ad oggi lo step è una delle attività più praticate a livello di fitness in quanto è ancora l’ultima frontiera dell’allenamento aerobico a basso impatto; inoltre, è molto efficace per dimagrire e tonificare tutto il corpo e offre numerosi benefici per la nostra salute in quanto rafforza notevolmente il sistema cardiovascolare. Naturalmente come per ogni sport che non si conosca da vicino, molti possono essere i dubbi, ecco perché abbiamo deciso di fare alcune domande al nostro trainer Ivan Pavalachi, Fitness Instructor Step&Aerobic/GYM:
– Lo step è uno sport adatto a tutti o ci sono delle limitazioni?
Certamente, lo step è adatto a tutti, anche ai principianti!
– Ci sono diverse metodologie di svolgimento di questa attività? Se sì, quali e che differenze hanno tra loro?
Sì, ci sono differenti tipologie di metodi: simmetrico e asimmetrico, il primo quando si eseguono sequenze con la gamba destra leader e con la gamba sinistra leader, il secondo quando non vi è il cambio di gamba anche se le strutture devono comunque essere il più bilanciate possibile.
– Come ti sei avvicinato allo step?
È stato casuale: una volta ho partecipato ad una convention internazionale, ho visto una coreografia di step e mi sono appassionato.
– Musica e movimento: la prima serve ad “alleviare” la fatica durante lo svolgimento dell’attività?
La musica serve per andare a ritmo con i passi ma anche (e soprattutto) per divertimento! È un elemento molto importante e deve essere scelta accuratamente.
– Quali sono le difficoltà principali che riscontri nei tuoi allievi durante una lezione?
La difficoltà principale è la pazienza! Spesso le persone non ce l’hanno e devono capire che serve un po’ di tempo per prendere il ritmo e riuscire ad eseguire una coreografia.
– Perché dovremmo scegliere questo sport?
Perché, oltre ad essere divertente e utile al fisico, è una disciplina che ti fa lavorare con la memoria e ti aiuta con l’orientamento nello spazio.
Grazie Ivan per le tue parole!